La più antica notizia dell’esistenza di questa pieve è dell’anno 1036, ma la sua fondazione è sicuramente molto più antica. Ebbe giurisdizione sulle cappelle di Casio e degli immediati dintorni e nei secoli XI-XIII fu officiata da un collegio di canonici. Dal 1293 al 1780 appartenne ai canonici di San Frediano di Lucca.
L’edificio romanico fu abbattuto nel secolo XIX, quando, negli anni 1820-1865, fu costruita l’attuale chiesa, su progetto di Filippo Antolini, col capovolgimento dell’orientamento dell’antica.
La pala dell’altar maggiore è opera di Alessandro Guardassoni, che la realizzaò nel 1886, e rappresenta il martirio dei Santi Quirico (il bambino) e Iulitta (la madre); dello stesso autore gli evangelisti della cupola sopra l’abside e l’allegoria della fede al centro. All’interno di trovano altri dipinti seicenteschi, fra cui i misteri del Rosario con al centro una piccola statua della Madonna seicentesca, una Crocefissione e Santi pure seicentesca ed un piccolo quadro coi Santi titolari e San Petronio, un’iconografia singolare, perché poco presente nelle chiese della diocesi di Bologna
L’organo sulla cantoria della facciata interna fu realizzato dal bolognese Adriano Verati negli anni 1904-1905.
Cenni storici a cura di Renzo Zagnoni.